giovedì 27 luglio 2017

Mousse al cioccolato al latte e banana

Mettete che vi chiama la vostra amica:
"Dai, eh ceniamo insieme! Una pizza e via...!"
Che fate, le dite di no?
Giammai!
Che fate, lasciate tutti senza dolcetto?
Naaaa!

E' facile, veloce, fresco, goloso, c'è un po' di frutta.



Bando alle ciancie:

COSA VI SERVE (dosi per 4/5 persone)


  • Panna da montare vegetale, 500 gr;
  • Cioccolato al latte, 200 gr (o se preferite cioccolato fondente...);
  • Colla di pesce, 2 fogli;
  • 2 banane mature;
  • Savoiardi, una decina;
  • Latte;
  • Cacao amaro;
  • scagliette di cioccolato per decorare;
  • 4/5 bicchieri trasparenti.
A bagnomaria, facciamo sciogliere le tavolette di cioccolato al latte, insieme a 200 gr di panna.
Togliamo dal fuoco e facciamo raffreddare, ma lasciamo il fondino, poi vi servirà.
Montiamo il resto della panna, quindi incorporiamo il cioccolato fuso con la panna mescolando dal basso verso l'alto, per non far smontare il composto.
Mettiamo a bagno per 15 minuti i due fogli di colla di pesce in acqua fredda.
Una volta che i fogli si sono ammorbiditi, li mettiamo nella pentolina dove avevamo lasciato un fondino di cioccolato fuso, e li facciamo sciogliere.
Incorporiamo anch'essi nella panna, abbiamo la nostra mousse.

Prendiamo i savoiardi e li bagnamo, non troppo, in latte e cacao amaro, li mettiamo nel fondo dei bicchieri. Mettiamo anche qualche pezzettino di banana, che abbiamo tagliato a pezzettini piccoli piccoli.
Quindi, facciamo uno strato di mousse al cioccolato.
Un bello strato consistente di banana.
Un altro strato di mousse.
Cacao amaro, decoriamo con qualche scaglietta di cioccolato.
E via in frigo per almeno 2 orette.

Dessert pronto!

Non resta che aspettare la pizza e viva!






mercoledì 26 luglio 2017

Incontro.

Lei era in quel periodo che, prima o poi, deve arrivare per una donna, una ragazza.
Quel periodo in cui ci si sente belle, ci si sente nel proprio mondo, si fanno delle cose che danno gioia. 
Quel periodo che fa diventar belli perché la luce che si emana é serenità. 
Perché si sorride, anche per nessun motivo, solamente perché si sta bene. 

Lei studiava, e amava studiare. 

Amava imparare quelle formule matematiche, eppure lei odiava da sempre la matematica, ma quelle formule davano un senso a tutto. 
Così, lo studio non era più noia, era scoperta e passione. 

Lei, in quei mesi, aveva lasciato da parte un po' tutto per un altra sua passione: la politica, quella fatta bene, quella onesta, quella che doveva cambiare le cose. 
Certo, forse l'utopia dava forma alla sua speranza e allora diventava passione, ma non c'è altro modo per definirla. 


Lei era di una bellezza diversa.
Le sue forme erano abbondanti, ma equilibrate, morbide.

I suoi denti lasciavano uno spazio tra di loro. 
Era un particolare che lei identificava come un difetto, da sempre, ma ciò non le impediva di sorridere e ridere, ridere a crepapelle.
Ricordava bene quella poesia che la sua maestra le aveva insegnato da piccina, che il sorriso non costava nulla, perciò era meraviglioso regalarlo a tutti. 

Quella sera, presa dai suoi impegni, aveva una di quelle riunioni noiose, ma che lei aspettava entusiasta. 
Pochi capivano il motivo per cui una ragazza di 23 anni avesse così tanta voglia di cambiare il mondo.

Iniziando da un paesello, magari.





Arrivó in quella stanza, angusta, c'erano già un bel po' di persone ad aspettare. 

C'erano gli anziani, fieri di aspettare i giovani, per discutere e crescere tutti insieme.

E c'era lui, un ragazzo come altri, sconosciuto. 
Piacere.

Piacere mio. 

Un amico di un amico, ne aveva sentito parlare, niente di più. 
Lui la guardó, senza un grande interesse. 
Lei lo guardò e pensó: chissà se sarà impegnato il suo cuore.
Pensieri frivoli per una ragazza così, eppure...






[Continua....]

lunedì 24 luglio 2017

Crema estiva di verdure verdi, quenelle di ricotta e crostini

Ok.
Non sarà pizza fritta e nemmeno bomboloni ripieni di crema pasticcera.
(E via allo sbav)
Ma ahimè non possiamo vivere di cose buone e grasse.
Ci dobbiamo nutrire in modo corretto e cercare di rendere tutto ciò che ci fa bene anche un qualcosa che ci piace.
Difatti, direte: le vellutate, le creme di verdure sono un piatto invernale o autunnale.
Vero.
Ma perchè non renderle estive?
Cosicchè sia più facile fare il pieno di verdure..

Anche Matilde ha terminato tutta la sua porzione!
E marito che non era particolarmente entusiasta, si è dovuto ricredere!






COSA CI SERVE: (dosi per 3 persone, abbondanti)

  • zucchine grandi
  • 200 gr piselli surgelati (io uso Findus)
  • 300 gr spinaci surgelati in foglia (freschi, direi mezzo kg)
  • cipolla dorata
  • sedano
  • 250 gr ricotta (io senza lattosio)
  • crostini di pane
Questa è parte che non mi piace.
Tagliare le verdure.
Ma vogliamo fare il pieno di vitamine?
Allora, tagliamo a pezzettini piccoli: zucchine, sedano, cipolla e aggiungiamo i piselli e gli spinaci.
Mettiamo tutto a bollire in pentola, coprendo con acqua fredda.

Ora è più semplice.
Accendiamo il fuoco e possiamo tranquillamente fare altro.
Pulire -.-
Facciamo bollire le verdure per massimo mezz'ora o 3/4 d'ora.
Spegniamo il fuoco e facciamo almeno arrivare a temperatura ambiente.
Saliamo.

Io vi consiglio di fare questo lavoro la mattina per la sera, o la sera per il pranzo del giorno dopo.

Perchè, una volta frullate tutte le verdure e raggiunto un composto nè troppo denso nè troppo liquido, dovremo mettere in frigo per far diventare bella fresca questa crema.

Quindi, impiattiamo e facciamo delle quenelle di ricotta, mantecandola leggermente.
Aggiungiamo un filo d'olio e i crostini.

Ammetto che questa crema/vellutata bella fresca la ho ideata si per fare il pieno di verdure ma anche a causa del mio piccolo intervento per togliere il dente del giudizio, quindi non potevo mangiare niente di croccante. Ma, come vedrete nelle foto, il croccante c'è...e sono le famose chips di cipolla dell'Ikea che adoriamo e mio marito se le è godute in questo gustosissimo connubio!
Perciò, che siano crostini o chips di cipolla, la parte croccante non dimenticatevela!




Fresca, magra, molto healthy, vi assicuro che non manca di gusto!



E ve lo devo dire, foto scattate con iphone in una mano e ghiaccio dall'altra a mezz'ora dall'estrazione del mio dente del giudizio (pace all'anima sua!) =)

sabato 22 luglio 2017

Orecchiette con sughetto di datterini e mazzancolle, al profumo di zenzero

Il lunedì qui nel mio paese c'è il mercato.
Lo chiamiamo "mercatino", probabilmente perchè è davvero piccolino.
Non c'è settimana che si salti l'appuntamento.
Compro frutta e verdura per tutta la settimana.
La qualità è buonissima e i prezzi anche di più.

Ecco, lunedì avevo intenzione di comprare pomodori.
I pomodori non possono mancare a casa mia in primavera ed estate.
Ma non avrei mai pensato di trovare dei datterini così belli!

Mezzo kg, devono essere miei.
Subito.

E dei datterini così belli chiamano pasta, a gran voce!

Questa che ricetta è?
E' una ricetta da c'è poco tempo e mooolta fame.
Da poca voglia di cucinare.
Ma voglia di mangiar bene, direi.






COSA CI SERVE: (dosi per 2 persone)


  • 250 gr di pomodori datterini freschi e sodi;
  • orecchiette, meglio se pasta fresca;
  • cipolla;
  • aglio;
  • olio evo;
  • mazzancolle di grandezza media;
  • zenzero;
  • basilico.
Stavolta lo facciamo un soffrittino, che ne dite?
Dai, però poco olio, facciamo due cucchiai.

Tritiamo cipolla e aglio.
Facciamo soffriggere sino a che non si sono dorati per bene.


Nel frattempo, laviamo bene e tagliamo a metà i datterini e poi buttiamoli in padella.



E' il momento delle mazzancolle.
Io le ho comprate surgelate e sgusciate.
Non avevo proprio il tempo di andare in pescheria e, grazie al cielo, si trovano prodotti molto validi anche appunto surgelati.
Ovviamente, se avete il tempo, andate in una bella pescheria o al mercato del pesce e comprate una bella manciata di mazzancolle fresche, saranno squisite.

Quindi, se sono surgelate, vi consiglio di dissurgelare con calma e pazienza.
Prendete una boule e mettete dentro acqua calda e salata e mettetele dentro.
Niente microonde eh.
Invece, se le avete fresche, non vi resta che togliere il carapace e NON buttarlo ahinoi! Conservatelo, vi servirà per qualche altra ricettina!

Perciò buttiamo anche le nostre belle mazzancolle in padella e facciamo saltare in tutto sino a che non saranno cotte.
POCO, mi raccomando.

Aggiungete sale quanto basta.

Avrete notato che nelle mie ricette si sala solo a fine cottura.
Spesso, molto spesso, usando questo metodo salo poco e niente, che è tutto di guadagnato in salute, perchè i cibi hanno la possibilità di "far uscire fuori" i loro sapori.

Aggiungiamo un mezzo cucchiaino di zenzero.
Non storcete il naso.
Darà quel tocco insolito ad un sapore molto tradizionale.

E 5/6 foglie di basilico tritato.

Il condimento è pronto!

Nel frattempo avrete già messo a bolliore l'acqua per la pasta (questa salatela).
Scolate le orecchiette preferibilmente fresche al dente e mettete nella padella dove c'è il condimento almeno 2 o 3 cucchiai di acqua di cottura.
Saltate le orecchiette, si creerà una bella e succulenta cremina che legherà il tutto.

Via viaaa, impiattare!







E buon appetito!

mercoledì 19 luglio 2017

Uovo nel sughetto e fetta di pane

Non ve lo chiedo neanche.
Anche i vostri bambini fanno i capricci a tavola, lo so.
O mi dite di no?
Se la risposta è no, mangiano tutto, allora niente.
Vi invidio.

Matilde è una buona forchetta (vedi mamma e papà...)
Ma per quello che vuole lei!!!!
Si è recentemente appassionata al burro, lo ha scoperto in crociera.
Grazie al cielo, credo se ne sia dimenticata.
E si è innamorata delle patatine, rigorosamente fritte.
Le patate fatte in qualsiasi altro modo non sono da lei contemplate.
E dei wustel.
Tutti cibi sanissimi come vedete, che difatti io non comprendo tra la varietà di opzioni da cucinare giornalmente.
Possono essere uno sfizio, ogni tanto, ma quello rimangono.

Una volta alla settimana, mangiamo le uova.
Matilde un uovo.
Io (ma anche Riccardo) due uova.
La nostra "dose" settimanale.

Matilde sin da piccola è stata innamoratissima delle uova alla coque.
Tanto che familiari di ogni ordine e grado ci hanno regalato i preziosi contenitori per mangiarle, le uova alla coque.
Per poi decidere che non erano più appetibili.
Proprio quando avevo iniziato a prenderci gusto.
Quindi mi sono dovuta ingegnare, e meno male che le uova offrono infinite possibilità!
Perciò, sono uno di quegli alimenti jolly che uso per nasconderci dentro (o insieme) le verdure -che lei mangia quasi solo esclusivamente frullate-.
I pomodori sono una di quelle verdure che lei ama e odia.
I pomodori crudi sono impensabili per lei.
Credo che il motivo sia la consistenza.
I pomodori fatti a sugo li adora, mangia sugo a cucchiaini.

E cuciniamolo sto sughetto allora!

COSA CI SERVE (dose per una mamma e una figlia)


  • una latta di passato di pomodoro, buono, mi raccomando;
  • Cipolla;
  • Olio evo;
  • 3 uova;
  • sale;
  • fette di pane in cassetta, io integrale;
  • basilico.

Iniziamo dal sughetto, anche se non è lungo da fare, perchè lo cuoceremo pochissimo, 20 minuti.
Tagliamo un pezzettino di cipolla, neanche troppo finemente.
Facciamo quello che io chiamo "finto soffritto", cioè mettiamo un cucchiaio d'olio extravergine d'oliva (se è biologico e buono, meglio), due cucchiai d'acqua, la cipolla e facciamo andare.
L'acqua non permetterà all'olio di alzarsi ad una temperatura troppo alta e non creerà sostanze nocive.

[Non sono una fissata, faccio il sugo con il bel soffritto serio tipo quello che fa mia nonna e che è sublime, ma per pasti quotidiani e normali preferisco usare questo metodo che è molto più sano e il sugo viene buonissimo, seppur diverso.]





Ovviamente, come ogni altro prodotto, nulla è sponsorizzato e neanche questo.
Io uso questa polpa finissima, è sarda ed è di altissima qualità.

Facciamo andare a fuoco basso il sughetto per una ventina di minuti, io lo faccio restringere bene bene. Spegniamo e aggiungiamo una manciata di foglioline di basilico.
Noi lo abbiamo nel balcone, è la nostra creaturina verde!




Ora, prendiamo una fetta di pane, io preferisco integrale, lo uso io e mi piace insegnare a Matilde i sapori diversi da quelli della farina raffinata.
Devo dire che lei apprezza sia il pane integrale sia quello ai cereali e con i semini.
Mettiamo il pane a tostare.
E cuociamo l'uovo, all'occhio di bue, padella antiaderente.

Abbiamo finito!

Mettiamo un po' di sughetto sul piattino, adagiamo la fetta di pane integrale tostato e poi l'uovo, un filino di olio evo, un pizzico di sale e la pappa è pronta!



Lavare le manine e forza, in tavola!

Ve lo devo dire, con molto orgoglio: lo ha mangiato TUTTO!
E l'uovo di questa settimana è andato, vedremo come sarà corredato la prossima!




martedì 18 luglio 2017

Bocconcini di salmone impanati al sesamo, riso basmati aromatizzato allo zenzero, julienne di cetrioli e salsa allo yogurt

Sapete cosa mi annoia, spesso?
Il tradizionale pasto.
E per pasto intendo quelle cenette con gli amici in cui si chiacchiera, ride e scherza.
E beve.
(Le domeniche da mamma le voglio ancora traditional, eh)

Ma si dai, per vari motivi.
Finisce che io cucino, servo, ritiro i piatti, con Matilde attaccata al pantalone.
Avrò diritto anche io a godermi i miei amici?
Allora, sempre più, cerco di optare per cene più smart.
Ma non meno deliziose.

Quelle che ci stanno tutte in un piatto, ma che sia carino eh.
E anche buono.
E invitante.

Ecco, questa che vi presento oggi è una di quelle ricette.
C'è il primo, c'è il secondo, c'è il contorno e c'è anche una salsina, ma è un piatto unico.
Da mangiare tutto abbinato.

E vi dirò, è anche leggero, come si dice ora "healthy" e fresco!


COSA CI SERVE (dosi per 2 adulti + una bimba)

  • Salmone, 500 gr ; compratelo fresco, freschissimo, fatevelo sfilettare oppure fatelo voi non appena arrivate a casa, lavatelo bene e congelatelo. Si sta parlando di ricette casalinghe quindi non usiamo il termine "abbattere" ma lasciatelo in congelatore nella zona più fredda per almeno 4 giorni.
  • Riso basmati q.b.
  • Zenzero fresco o in polvere
  • Aglio (che sia aglio vero)
  • Semi di sesamo
  • Yogurt greco magro
  • Cetrioli, almeno 4 grandi
  • Olio evo
  • Sale
Come avrete capito, questo è un cosiddetto piatto composto.
E io adoro fare e mangiare i piatti composti.
Tanto più se sono buoni ma light.
E li propongo spesso alla mia terremotilde perchè trovo importante che non si fossilizzi nei nostri (seppur stupendi) gusti tradizionali ma anche nella nostra modalità di mangiare.
Mi capita di proporle gusti nuovi che magari in un primo momento possono stranirla, ma poi iniziano a piacerle.

Iniziamo a cucinare?

Mettiamo il salmone fuori dal freezer qualche ora prima, quando non è ancora del tutto scongelato tagliamolo a cubetti non troppo piccoli, dei bei bocconcini.
Copriamolo con la pellicola e mettiamolo in frigo.
Iniziamo a sbollentare il riso basmati.
Io ho usato questo, è prodotto e confezionato in Sardegna ed è buonissimo.
Sugli ingredienti vi ho scritto q.b. perchè lo dosate voi, io lo intendo come accompagnamento, ossia come se fosse pane, perciò ne ho pesato 40 gr a testa (per Matilde è invece inteso come primo).





Quando è al dente scoliamo e lo saltiamo con un leggero soffrittino di olio, aglio (3 spicchi) e zenzero.



Quindi, iniziamo con i cetrioli.
Uno lo grattugiamo, perchè deve scolare.
Gli altri li laviamo, sbucciamo e li facciamo a julienne, come fossero carote, per intenderci. O spaghetti! Li condiamo con olio e poco sale, e via in frigo!

Siamo quasi pronti!
Prendiamo lo yogurt greco, sale, olio, aglio tritato e cetriolo grattugiato che ha scolato bene ed ecco pronta la nostra quasi salsa tsatsiki.

I bocconcini di salmone li impaniamo con i semi di sesamo.


Li saltiamo in padella, non troppo, mi raccomando.
Devono essere cotti all'esterno e belli rosa all'interno, cosicchè mantengano la tenerezza.
Saliamo e impiattiamo!





E ci sediamo!
E mangiamo!
E ridiamo, e beviamo!



lunedì 17 luglio 2017

Sono tornata: ancora pere, ancora peperoncini ma anche una "terremotilde"!

Ecco.
Sto scrivendo il post "inaugurale" e ve lo dico: non può che essere una situazione più veritiera e significativa. 
Sto giust'appunto scrivendo il post, impostando la cena per stasera (così come torna il superpapi da lavoro si va a fare spesuccia) e mettendo lo smalto -mani e piedi, per la precisione- e il terremoto dorme.

Perchè si, il post qua sotto dei <Biscotti soffici alle mele> è stato il mio ultimo post qui scritto nel lontano 14 novembre 2014 e dopo soli 5 giorni è nata la mia bambina, Matilde (il terremoto di cui sopra).
Quello che ha fatto della mia vita è stata stravolgerla, metterla sotto sopra dal primo e arrabbiatissimo pianto che ha emesso e farmi crescere come Marta, donna, mamma, moglie, persona.
E il blog è passato in secondo piano, e me ne faccio un po' un mea culpa.
Mi è mancato.




Tante volte sarei voluta tornare qui.
Cliccare sul "nuovo post" e fare dei miei pensieri uno scritto.
E invece non lo ho fatto.
Delle volte preferivo recuperare il sonno.
Delle volte non potevo aprirlo un pc perchè lei lo avrebbe fatto suo.
Alcune volte mi sono semplicemente rifugiata nel mio ruolo di mamma e lo ho fatto esclusivo.
I miei pensieri sono rimasti solo miei.
E forse era giusto così.
Perchè il momento non era ancora arrivato.


                                             Matilde, 4 giorni di vita


Ed eccolo qui, il momento.
A tal punto che i progetti erano di far l'inserimento alla scuola dell'infanzia (ora si chiama così, si -occhi all'insù-) e riaprirlo.
Invece no.
Da buona leonessa, ieri senza pensarci troppo ho aperto Blogspot, ho modificato una grafica (rudimentale eh) che non mi apparteneva più ed eccolo qui.
E' qui, tutto per me.
Un foglio bianco.


                                                     Ottobre 2015

E me lo voglio godere.

Mi voglio godere le dita che scorrono sulla tastiera e cercano di correre dietro ai pensieri, che spesso sono troppo veloci.
Come ai vecchi tempi.


                                      Novembre 2015, 1 anno di Matilde

Ma ora questo blog sarà e parlerà di me, e quindi non solo di Marta.
Ma della vita di Marta.
E di tutto quello che c'è intorno.




                                               Papà Ricky e Matilde, aprile 2016


Delle ricette pensate.
Delle ricette del "la cosa più veloce da cucinare oggi qual è?"
Delle ricette confort.
Di quelle delle occasioni speciali.


                                         Novembre 2016, 2° compleanno di Matilde

Ma non solo.
Parlerà dell'essere Mamma. 
Del MIO essere Mamma.
Della meravigliosa fortuna che ho di essere la Mamma di Matilde.
Di MATILDE.

Della nostra vita, tra alti e bassi, risate e arrabbiature, felicità e stanchezza.

Senza troppe aspettative, nè pretese.
Per la gioia e la soddisfazione di farlo.

Per raccontare di una mamma, di una moglie, di una figlia, che vive in Sardegna e cerca di fare della sua vita una festa continua.


                                     Noi, giugno 2017



E ora basta con la commozione, che due cose ho capito: mi serve un nuovo smalto nero ed è ora di andare a grattugiare il cetriolo.

Marta