Qualche giorno fa mi trovavo ad una festa di compleanno di un coetaneo di Matilde, lei giocava felicissima e io e marito chiacchieravamo.
Tutto nella norma.
Poi succede che arrivano una mamma con la sua bambina, questa bimba -peraltro molto bella- la ho notata perché era vestita in modo diverso da tutte le altre bimbe, compresa Matilde, che avevano vestitini e calzamaglia. Lei, invece, aveva dei pantaloni coulotte neri e una maglia svasata grigia con una scritta e degli stivaletti un po’ rock.
Ho pensato: ma come sono belli quei pantaloni! Quanto vorrei poterli mettere a Matilde!
Così, quando mi è capitato di scambiare due parole con la mamma di questa bimba le ho fatto i miei complimenti. A seguire la domanda: ma come fai a farle mettere questo tipo di abbigliamento? Le piace?
Mi è stata data una risposta che non mi aspettavo.
Più che altro mi aspettavo che mi dicesse che a questa bimba piacevano quei bellissimi pantaloni!
Invece, la risposta é stata: “a mia figlia infatti non è data la possibilità di scegliere, non le piacciono ma decido io e se fa i capricci non usciamo. “
E ha rincarato la dose:”una volta mia sorella le voleva far scegliere tra due vestiti e la ho sgridata, lei non deve poter scegliere”.
La conversazione poi non è finita per vari motivi (tra cui mia figlia che piangeva perchè le era scoppiato il palloncino) ma mi ha fatto riflettere.
É giusto che una bambina di più di 3 anni non possa scegliere in merito di abbigliamento in assoluto?
Bisogna necessariamente avere il polso anche su questi argomenti?
Sono una cattiva mamma io che ascolto quello che le piace?
O forse sono troppo debole?
Lungi da me criticare come una madre decide di educare la propria figlia, ma no, non voglio decisamente mettere in discussione il mio metodo.
Soprattutto dopo averci riflettuto.
E parto da un importante presupposto: i nostri figli sono persone.
Sono persone diverse e distinte da noi anche adesso che hanno 3 anni.
Hanno il loro carattere, che può essere simile o diverso dal nostro, fatto sta che loro non siamo noi.
Mai e poi mai vorrei imporle quello che piace a me, anche se sarei tentata di farlo.
Matilde adora il rosa -il suo adorato pink, il suo colore preferito- e adora i vestitini ed il tulle e le piace indossare la coroncina da principessa.
No, non è un qualcosa che adoro.
Certo, avrei preferito fosse una bimba rock che adorava i jeans e la chitarra.
Ma non lo è, perché é lei e lei é così e io la amo anche perché ha i suoi gusti, molto ben definiti.
Non potrei e non vorrei mai imprigionarla in schemi e gusti che non sono i suoi, ma i miei.
Mi sembra giusto educarla al fatto che mamma e papà rispettano lei come essere umano con un carattere -e che caratterino...- e con dei gusti.
Mi sembra giusto insegnarle che esistono momenti e situazioni che richiedono piú o meno libertà.
Noi abbiamo raggiunto un equilibrio in cui Matilde é conscia del fatto che a scuola ci si veste comodi, con un leggings e una felpa o con una tuta o con dei jeans. Non le piace ma, a parte ogni tanto qualche capriccio, lo accetta. E sa che ci sono momenti in cui può vestirsi con i suoi adorati vestitini, per esempio la sera se usciamo o durante il fine settimana.
Cosicché lei riconosca che ci sono momenti e momenti, ci sono regole e occasioni in cui può dare massima espressione ai suoi gusti.
Potrò anche sembrare una mamma troppo permissiva, ma io ritengo necessario che le regole si istituiscano e vengano fatte rispettare ma che lascino lo spazio ai bambini di esprimersi e questo passa anche dalla scelta e dal gusto nel vestirsi.